Le porte viventi del museo

È questa l’intenzione con cui nasce l’opera di Marina Abramovic, intitolata Imponderabilia. Consiste in due persone nude, un uomo e una donna in carne ed ossa, posti uno di fronte all’altra a qualche decina di centimetri. Così il visitatore è obbligato a passarvi in mezzo lateralmente, scegliendo se dando la schiena all’uomo o alla donna. Questa condotta è determinata da un elemento imponderabile (ossia la cui natura ed entità sfuggono ad una valutazione precisa), richiamato dal titolo. Questa performance fu attuata per la prima volta nel 1977 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e durò solo 90 minuti, poiché interrotta dalla polizia per oscenità. Venne riproposta nel 2010 al MoMA di New York, questa volta senza suscitare scandalo, ma anzi i due soggetti subirono molestie.

Una vista su emozioni sublimi

Siamo tutti di passaggio in questo mondo. Nasciamo senza uno scopo, viviamo senza comprendere il grande mistero della vita. Abbiamo infinite possibilità, ma possiamo scegliere fino ad un certo punto: il mondo è imprevedibile, le azioni altrui talvolta inspiegabili e ci ritroviamo incastrati in una serie di meccanismi fatti di cause ed effetti, nel continuo sforzo o desiderio di cambiare qualcosa della nostra esistenza, all’apparenza infinita, ma che sappiamo, più o meno consapevolmente, con una data di scadenza. Una serie di concetti complessi, su cui discutere a lungo, per cui ognuno ha la sua visione corredata da migliaia di sfumature. Forse saperle mettere insieme è alla base della grandezza del “Viandante sul mare di nebbia” di Friedrich, un’opera che precede il suo titolo e il nome dell’artista, in cui difficilmente non ci si può rispecchiare. Osserviamo questo uomo di spalle dall’identità sconosciuta e ci chiediamo perché sia da solo e così in alto su una vetta rocciosa. In realtà già ci troviamo tutti lì, ogni giorno, specialmente quando ci fermiamo a riflettere. L’uomo rappresenta l’umanità intera e la nebbia la vita ancora da scoprire e priva di istruzioni certe. Indica la possibilità di scelta e la responsabilità che ne deriva, i traguardi che ci prefissiamo e che forse non raggiungeremo nel modo in cui vogliamo e i piani che andranno sicuramente in fumo. Indica la confusione, ma anche la grandezza dell’animo umano, qui eroico nell’affrontare la vita, e che può scegliere di indagare in profondità, di avere una volontà propria. Un singolo individuo indica anche che solo noi siamo artefici della nostra vita e siamo assolutamente unici: infatti le vie sono infinite, ma bisogna stare attenti: siamo ospiti della natura, ed è stata lei a plasmarci così come siamo. Adesso tocca a noi comprendere quale ruolo ricoprire, ma non scordiamoci di ammirare e vivere questa visione sublime della nebbia sull’orizzonte senza fine.