Arte: espressione di sé o della società?

Sappiamo tutti quanto la percezione dell’arte sia personale. Nella storia la maggior parte delle opere più famose sono il frutto di un incarico dato da terzi, sebbene racchiudano sempre un po’ di anima dell’artista. Sono opere rilevanti perché riflettono la società storica con le sue paure, superstizioni, tradizioni ed estetica. Cosa dire delle opere in cui l’artista vuole riflettere primariamente la propria essenza? Sicuramente non saranno comprensibili del tutto allo spettatore, forse riveleranno ombre nascoste, ma se non rendono un concetto che riguardi l’universalità, possono essere definite davvero arte? E se lo sono, in una società narcisistica come la nostra, possiamo evitare che queste cadano nell’oblio? Che l’anima dell’artista non sia stata lì imprigionata invano, ma che possa anch’essa insegnarci qualcosa, forse addirittura comprenderci? In un mondo in cui l’esplorazione dell’altro è limitata all’aspetto superficiale, non facciamoci ingannare dall’aspetto esteriore dell’arte. Le sue meraviglie racchiudono sempre significati profondi, lo percepiamo solo guardandole. Se così non fosse, non sceglieremmo di contemplare una determinata opera a lungo, ma una varrebbe l’altra. La nostra sensibilità invece sceglie quale prediligere, toccando delicatamente il suo significato intrinseco, ma senza aver mai bisogno di strapparlo. Infatti, il valore nascosto nell’opera può comprenderci, completare un nostro stato d’animo, ma non potrà mai caratterizzare noi stessi totalmente nella nostra unicità. Solo una nostra opera potrebbe, ma non tutti abbiamo il dono di tradurre in proiezione esterna la nostra interiorità, o il coraggio di renderci vulnerabili facendoci sfiorare dall’altro. Allora, ecco che una stessa opera ha per noi un valore diverso dalla società. Noi la valutiamo in base all’emozione, loro in questo mondo contemporaneo spesso solo in base al prezzo e all’autore. Preserviamo il nostro spirito critico ed essenziale a discapito di opere sterili, mantenute in vita solo da valori materiali e non intellettuali ed emotivi.