UN TESCHIO DI DIAMANTI

È intitolata “For the Love of God” l’opera di Hirst, a seguito dell’esclamazione di sua madre alla vista dll’opera. Si tratta infatti della copia di un teschio dell’Ottocento circa, interamente ricoperto da diamanti (8601 per la precisione), a cui se ne aggiunge uno più grande a forma di goccia rovesciata di 52,40 carati posto sulla fronte. Il tutto è completato dai denti umani appartenenti al teschio originale. L’opera, venduta a 50 milioni di sterline, per un periodo è stata la più costosa di sempre.  Con questo teschio Hirst simboleggia la decadenza della vita umana, opposta al diamante, il minerale più resistente in natura che simboleggia l’eternità. Dà speranza, ma al tempo stesso crea consapevolezza. Personalmente mi ricorda lo scheletro d’argento snodabile del Satyricon di Petronio, che il liberto Trimalchione espone durante il suo banchetto, per ricordare ai convitati e soprattutto a sé stesso cosa si diventerà dopo la morte, che la vita ha un termine, perciò andrebbe vissuta e goduta appieno.